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Al-Baghdadi, Us Navy, baby-schiavi liberati e guerre stellari

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Non sono ancora notizie vere e proprie, ma sono teoricamente enormi: difficili persino da commentare. «Vere? Non saprei. Ma, se lo fossero, potremmo assistere – addirittura nei prossimi giorni – a fatti clamorosi e inattesi, a livello geopolitico, per una volta di segno positivo anziché negativo». La “profezia” di Tom Bosco, redattore dell’edizione italiana della rivista australiana “Nexus”, è datata 22 ottobre. Appena cinque giorni dopo, nel mondo è rimbalzata la notizia delle notizie: l’uccisione del capo dell’Isis, Abu Bakr Al-Baghdadi, nei dintorni di Idlib, in una Siria ampiamente liberata dalla poderosa operazione militare avviata a fine 2016 dalla Russia di Putin. Autori dell’accerchiamento finale di Al-Baghdadi: gli Usa, sotto la regia di Trump. E le “notizie enormi” evocate da Bosco appena cinque giorni prima, a “Border Nights”? Devastanti: una raccapricciante, l’altra fantascientifica. La prima: forze della Us Navy – la stessa arma che ha appena ammesso l’esistenza degli Ufo – circa venti giorni fa avrebbero «liberato 2.1000 bambini detenuti in stato di schiavitù in bunker sotterranei, in California». La seconda “notizia”, di fonte tedesca: nei giorni seguenti, precisamente tra il 19 e il 21 ottobre, si sarebbe svolta nei nostri cieli una decisiva battaglia aerospaziale, con astronavi gigantesche. Esito: i “buoni” avrebbero sconfitto i “cattivi”. Di qui la deduzione di Bosco: se queste voci fossero veritiere, potremmo assistere a eventi geopolitici sbalorditivi in senso positivo.

Ed eccoci ad Al-Baghdadi: il capo terrorista più feroce e più ricercato al mondo è morto nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, durante un’operazione militare statunitense nel nord-ovest della Siria. Circondato, si sarebbe fatto esplodere in un Guerre Stellaritunnel senza uscita nei pressi della città di Barisha, uccidendo se stesso e tre bambini, forse suoi figli. L’annuncio del successo dell’operazione è stato dato dal presidente statunitense Donald Trump durante una inusuale conferenza stampa tenuta domenica alla Casa Bianca. Al-Baghdadi, ricorda il “Post”, è stato il capo dell’organizzazione terroristica più potente e ricca di sempre: sotto la sua guida, l’Isis ha messo in piedi una specie di Stato (il Califfato Islamico) dotato di proprie istituzioni, che ha “governato” un territorio grande come il Belgio, compiendo anche diversi attentati terroristici in Europa. La “Associated Press” definisce Al-Baghdadi come «uno dei leader jihadisti più violentemente efficaci dei tempi moderni». Lo stratega dell’orrore – vero nome, Ibrahim Awwad Ibrahim al Badri – era nato nel 1971 nella città irachena di Samarra. Laureato a Baghdad, conseguì anche un diploma post-laurea in recitazione coranica. «Le cose cambiarono però nel 2003, con l’invasione statunitense dell’Iraq e la destituzione del regime di Saddam Hussein», ricorda il “Post”.

Al-Baghdadi si unì alla cosiddetta “insurgency”, una rivolta violenta e costante contro il nuovo governo iracheno sciita e contro i soldati americani presenti nel paese. Nel 2004 fu catturato dagli americani nella città irachena di Falluja e fu trasferito nella prigione di Camp Bucca, nel sud dell’Iraq, gestita dagli Stati Uniti. Lì conobbe diversi altri leader jihadisti, e dopo la morte del primo capo dell’Isis, Abu Musab al Zarqawi, divenne vice del suo predecessore, Abu Omar Al-Baghdadi. Quando anche Abu Omar Al-Baghdadi morì, nel 2010, facendosi esplodere prima di essere catturato dagli americani – prosegue il “Post” – il nuovo leader dell’organizzazione divenne lui, il futuro Califfo, stranamente scarcerato da Camp Bucca già nel 2009. «Sotto la sua guida, l’Isis (che prima si chiamava diversamente) si staccò definitivamente da Al-Qaeda, cominciando a combatterla, e conquistò tutti i territori che sarebbero diventati parte del Califfato Islamico». Al-Baghdadi «si trasformò presto nel terrorista più ricercato al mondo, conosciuto anche in Occidente per i video delle decapitazioni degli ostaggi occidentali e per i grandi Al-Baghdadiattentati negli Stati Uniti e in Europa, come gli attacchi a Parigi del novembre 2015». Sotto la sua guida, aggiunge il “Post”, l’Isis fu responsabile delle violenze inflitte a milioni di siriani e iracheni sottoposti a un regime violentissimo e a un sistema basato su un’interpretazione dell’Islam estremamente rigida.

«Se dovessimo immaginare oggi qualcuno capace di eseguire i più spietati ordini che la Bibbia attribuisce a Yahwè – ha ripetuto il biblista e scrittore Mauro Biglino – dovremmo pensare proprio all’Isis». Biglino cita le pagine dell’Antico Testamento che le religioni evitano regolarmente di ricordare, quelle in cui il misterioso El (poi successivamente trasformato in “Dio” dalla teologia, secondo Biglino) obbliga i riluttanti guerrieri israeliti a infierire con ferocia sugli sconfitti: «Tagliare teste, sgozzare donne e bambini, abbattere statue e templi. Nessuno, come l’Isis – aggiungeva Biglino, negli anni scorsi, di fronte all’orrore quotidiano che devastava il Medio Oriente – ha ricordato così da vicino il tipo di azioni militari che, stando alla Bibbia, Yahwè pretendeva dai suoi seguaci». Secondo Gioele Magaldi, autore del saggio “Massoni”, quella dell’Isis è stata una creazione interamente occidentale, supermassonica, imputabile alla superloggia “Hathor Pentalpha” creata dai Bush e responsabile dell’artificiosa narrazione dello “scontro di civiltà” inaugurato con Bin Laden e il super-attentato dell’11 Settembre contro le Torri Gemelle. E’ noto che l’Isis è stato supportato più o meno segretamente da svariate forze, guidate dal cosiddetto Deep State statunitense nell’era Obama.

Secondo varie notizie di stampa, nell’elenco dei fiancheggiatori occulti dello Stato Islamico in questi anni sono finiti Turchia, Israele, Emirati Arabi, Arabia Saudita. Mentre i media occidentali attribuivano a Bashar Assad l’impiego (autolesionistico) di gas nervini per sterminare i civili siriani in modo indiscriminato, gli stessi media ignoravano notizie clamorose come la cattura, da parte delle forze di Damasco, di decine di ufficiali dell’intelligence militare occidentale, specie francese: cosa ci facevano, nel territorio siriano deturpato dall’Isis? Una foto ormai storica ritrae Al-Baghdadi in Siria con John McCain, inviato da Obama in Medio Oriente per rovesciare il governo di Damasco con l’impiego del terrorismo. Il tutto sotto la copertura di formazioni paramilitari come le famigerate milizie jihadiste di Al-Nusra, nerbo del sedicente Esercito Siriano Libero: brigate armatissime e imbottite di tagliagole, alcuni dei quali provenienti dalla Libia del post-Gheddafi. Sempre da Tripoli sembra venissero anche i gas nervini usati in Siria contro la popolazione per poi incolpare e demonizzare Assad. Secondo WikiLeaks Navy Sealsne sapeva qualcosa l’ambasciatore americano Christopher Stevens: prima di morire nel “provvidenziale” attentato dinamitardo di Bengasi rivendicato dall’Isis, Stevens avrebbe eseguito gli ordini di Hillary Clinton, riguardo all’esportazione verso la Siria di unità terroriste e armi di distruzione di massa.

La stessa Clinton è poi stata lambita dalle polemiche del cosiddetto scandalo “Pizzagate” che ha coinvolto nel 2016 il capo della sua campagna elettorale, John Podesta, accusato dai media vicini a Trump di esser stato al centro di una pericolosa rete di pedofilia e satanismo, specializzata in pratiche abominevoli come l’infanticidio. Wilipedia definisce “Pizzagate”  una “teoria del complotto” ormai sfatata, «ampiamente screditata da una vasta gamma di organizzazioni, tra cui il dipartimento di polizia metropolitana del distretto di Columbia». Di pedofilia (nei confronti non di bambini ma di adolescenti) si è tornato a parlare il 6 luglio 2019 con il clamoroso arresto di Jeffrey Epstein, che sempre Wikipedia definisce «imprenditore e criminale statunitense». A Epstein sono stati imputati «abusi sessuali che avrebbero visto coinvolte circa una trentina di ragazze, alcune delle quali minorenni». Dietro la motivazione dell’arresto, un «traffico di minori in Florida e New York». Lo scorso 10 agosto, Epstein è stato trovato morto nella sua cella del Metropolitan Correctional Center di New York, «mentre avrebbe dovuto trovarsi dietro stretta Epstein in carceresorveglianza». Attenzione: «Nessun video dell’accaduto è mai stato rilasciato». Suicidio di Stato, per il finanziere filo-sionista che forse sapeva troppo?

A riparlare oggi di pedofilia (ma di tutt’altro genere) è Tom Bosco, proprio alla vigilia dell’arresto di Al-Baghdadi: il giornalista di “Nexus” cita fonti ancora frammentarie, in base alle quali i Marines avrebbero “liberato” oltre duemila bambini tenuti in stato di schiavitù in basi sotterranee californiane. «La notizia sembra avere un certo grado di credibilità», afferma Bosco, che parla di una grossa esercitazione della marina militare Usa: la manovra sarebbe servita da diversivo per proteggere la vera missione, affidata ad unità speciali come i Navy Seals, impegnati in basi sotterranee nell’area di China Lakes nella Tacoma Valley, tra Los Angeles e Las Vegas. L’operazione sarebbe stata «destinata a liberare oltre 2.100 bambini tenuti in prigionia in installazioni sotterraneee». Bosco parla di bambini «abusati a livelli inimmaginabili, per cose abominevoli: anche terrorizzati e uccisi per ricavarne l’adrenocromo», un composto chimico organico derivato dall’ossidazione dell’adrenalina. Su YouTube, voci come quella di Timothy Holmseth accreditano la “notizia”. Davvero i soldati di Trump (per la precisione la Us Navy) avrebbero improvvisamente “liberato” migliaia di baby-schiavi, da bunker dell’orrore di cui evidentemente qualcuno al Pentagono era a conoscenza? Impossibile sperare in conferme. Si tratta di voci, semmai correlabili con l’altra “notizia”, ancora più incredibile, dei giorni seguenti: l’ipotetico episodio da “Guerre Stellari” nei nostri cieli.

Bosco cita «una chiacchierata svoltasi il 22 ottobre con un collaboratore», dalla quale sarebbe scaturito «materiale tedesco emerso in quelle ore», con tanto di «immagini impressionanti». Il giornalista parla di «video girati in alcune località del mondo, lontane dai grossi centri abitati». Nei video, racconta Bosco, si indovinano «strutture enormi, non perfettamente visibili, mascherate da qualcosa che non so se definire “plasma”». Strutture volanti «comunque estese per chilometri, come minimo». Gli audiovisivi, aggiunge Bosco, mostrano lampi e “fulminazioni”. «Non riesco a decifrare cosa stia succedendo, in quel video», ammette Bosco, che però aggiunge: «Ho pochissimi dubbi, su questi filmati: sembrano autentici, genuini, non contraffatti». In attesa di approfondire le informazioni cercando di ricostruirne con precisione le fonti, Bosco riassume: «Sembra che tra il 19 e il 21 ottobre, nello spazio intorno a noi siano avvenute cose che non si vedono neanche in “Guerre Gli Ufo presentati dalla marina militare UsaStellari”. Sembra che ci sia stato un gigantesco scontro tra due fazioni, che possiamo semplicisticamente definire come “la fazione involutiva” e “la fazione evolutiva”. Uno scontro epico, che avrebbe coinvolto mezzi e tecnologie inimmaginabili».

«Se questa storia fosse vera – aggiunge Bosco – potrebbe essere stato un capitolo decisivo della nostra storia come genere umano». In realtà, osserva il giornalista, sembra che la Terra abbia caratteristiche che la rendono «l’epicentro di vicende che noi umani non possiamo immaginare». Attenzione: «Lo scontro avrebbe avuto esito finalmente positivo per la fazione “evolutiva”, pur minoritaria dal punto di vista numerico». Come valutare simili “enormità”, che davvero sconfinano nella fantascienza? «Se questa cosa ha un minimo di credibilità e di veridicità – ha affermato Bosco, il 22 ottobre – nei prossimi mesi e nelle prossime settimane (se non addirittura nei prossimi giorni) potremmo vedere dei segnali a livello politico, economico e geopolitico: potremmo veder accadere cose inaspettate e potenzialmente positive, anziché negative». Tempo cinque giorni, e il “re del terrore” Abu Bakr Al-Baghdadi ha cessato di essere una minaccia per il pianeta. Se era stato una semplice pedina, pur capace delle peggiori efferatezze, c’è da domandarsi cosa stia improvvisamente accadendo, “lassù”, visto che all’Isis – fino a ieri – è stato stranamente permesso di terrorizzare il Medio Oriente e anche le capitali europee.

Non sono ancora notizie vere e proprie, ma sono teoricamente enormi: difficili persino da commentare. «Vere? Non saprei. Ma, se lo fossero, potremmo assistere – addirittura nei prossimi giorni – a fatti clamorosi e inattesi, a livello geopolitico, per una volta di segno positivo anziché negativo». La “profezia” di Tom Bosco, redattore dell’edizione italiana della rivista australiana “Nexus”, è datata 22 ottobre. Appena cinque giorni dopo, nel mondo è rimbalzata la notizia delle notizie: l’uccisione del capo dell’Isis, Abu Bakr Al-Baghdadi, nei dintorni di Idlib, in una Siria ampiamente liberata dalla poderosa operazione militare avviata a fine 2016 dalla Russia di Putin. Autori dell’accerchiamento finale di Al-Baghdadi: gli Usa, sotto la regia di Trump. E le “notizie enormi” evocate da Bosco appena cinque giorni prima, a “Border Nights”? Devastanti: una raccapricciante, l’altra fantascientifica. La prima: forze della Us Navy – la stessa arma che ha appena ammesso l’esistenza degli Ufo – circa venti giorni fa avrebbero «liberato 2.1000 bambini detenuti in stato di schiavitù in bunker sotterranei, in California». La seconda “notizia”, di fonte tedesca: nei giorni seguenti, precisamente tra il 19 e il 21 ottobre, si sarebbe svolta nei nostri cieli una decisiva battaglia aerospaziale, con astronavi gigantesche. Esito: i “buoni” avrebbero sconfitto i “cattivi”. Di qui la deduzione di Bosco: se queste voci fossero veritiere, potremmo assistere a eventi geopolitici sbalorditivi in senso positivo.
Ed eccoci ad Al-Baghdadi: il capo terrorista più feroce e più ricercato al mondo è morto nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, durante un’operazione militare statunitense nel nord-ovest della Siria. Circondato, si sarebbe fatto esplodere in un tunnel senza uscita nei pressi della città di Barisha, uccidendo se stesso e tre bambini, forse suoi figli. L’annuncio del successo dell’operazione è stato dato dal presidente statunitense Donald Trump durante una inusuale conferenza stampa tenuta domenica alla Casa Bianca. Al-
Baghdadi, ricorda il “Post”, è stato il capo dell’organizzazione terroristica più potente e ricca di sempre: sotto la sua guida, l’Isis ha messo in piedi una specie di Stato (il Califfato Islamico) dotato di proprie istituzioni, che ha “governato” un territorio grande come il Belgio, compiendo anche diversi attentati terroristici in Europa. La “Associated Press” definisce Al-Baghdadi come «uno dei leader jihadisti più violentemente efficaci dei tempi moderni». Lo stratega dell’orrore – vero nome, Ibrahim Awwad Ibrahim al Badri – era nato nel 1971 nella città irachena di Samarra. Laureato a Baghdad, conseguì anche un diploma post-laurea in recitazione coranica. «Le cose cambiarono però nel 2003, con l’invasione statunitense dell’Iraq e la destituzione del regime di Saddam Hussein», ricorda il “Post”.
Al-Baghdadi si unì alla cosiddetta “insurgency”, una rivolta violenta e costante contro il nuovo governo iracheno sciita e contro i soldati americani presenti nel paese. Nel 2004 fu catturato dagli americani nella città irachena di Falluja e fu trasferito nella prigione di Camp Bucca, nel sud dell’Iraq, gestita dagli Stati Uniti. Lì conobbe diversi altri leader jihadisti, e dopo la morte del primo capo dell’Isis, Abu Musab al Zarqawi, divenne vice del suo predecessore, Abu Omar Al-Baghdadi. Quando anche Abu Omar Al-Baghdadi morì, nel 2010, facendosi esplodere prima di essere catturato dagli americani – prosegue il “Post” – il nuovo leader dell’organizzazione divenne lui, il futuro Califfo, stranamente scarcerato da Camp Bucca già nel 2009. «Sotto la sua guida, l’Isis (che prima si chiamava diversamente) si staccò definitivamente da Al-Qaeda, cominciando a combatterla, e conquistò tutti i territori che sarebbero diventati parte del Califfato Islamico». Al-Baghdadi «si trasformò presto nel terrorista più ricercato al mondo, conosciuto anche in Occidente per i video delle decapitazioni degli ostaggi occidentali e per i grandi attentati negli Stati Uniti e in Europa, come gli attacchi a Parigi del novembre 2015». Sotto la sua guida, aggiunge il “Post”, l’Isis fu responsabile delle violenze inflitte a milioni di siriani e iracheni sottoposti a un regime violentissimo e a un sistema basato su un’interpretazione dell’Islam estremamente rigida.
«Se dovessimo immaginare oggi qualcuno capace di eseguire i più spietati ordini che la Bibbia attribuisce a Yahwè – ha ripetuto il biblista e scrittore Mauro Biglino – dovremmo pensare proprio all’Isis». Biglino cita le pagine dell’Antico Testamento che le religioni evitano regolarmente di ricordare, quelle in cui il misterioso El (poi successivamente trasformato in “Dio” dalla teologia, secondo Biglino) obbliga i riluttanti guerrieri israeliti a infierire con ferocia sugli sconfitti: «Tagliare teste, sgozzare donne e bambini, abbattere statue e templi. Nessuno, come l’Isis – aggiungeva Biglino, negli anni scorsi, di fronte all’orrore quotidiano che devastava il Medio Oriente – ha ricordato così da vicino il tipo di azioni militari che, stando alla Bibbia, Yahwè pretendeva dai suoi seguaci». Secondo Gioele Magaldi, autore del saggio “Massoni”, quella dell’Isis è stata una creazione interamente occidentale, supermassonica, imputabile alla superloggia “Hathor Pentalpha” creata dai Bush e responsabile dell’artificiosa narrazione dello “scontro di civiltà” inaugurato con Bin Laden e il super-attentato dell’11 Settembre contro le Torri Gemelle. E’ noto che l’Isis è stato supportato più o meno segretamente da svariate forze, guidate dal cosiddetto Deep State statunitense nell’era Obama.
Secondo varie notizie di stampa, nell’elenco dei fianchegguiatori occulti dello Stato Islamico in questi anni sono finiti Turchia, Israele, Emirati Arabi, Arabia Saudita. Mentre i media occidentali attribuivano a Bashar Assad l’impiego (autolesionistico) di gas nervini per sterminare i civili siriani in modo indiscriminato, gli stessi media ignoravano notizie clamorose come la cattura, da parte delle forze di Damasco, di decine di ufficiali dell’intelligence militare occidentale, specie francese: cosa ci facevano, nel territorio siriano deturpato dall’Isis? Una foto ormai storica ritrae Al-Baghdadi in Siria con John McCain, inviato da Obama in Medio Oriente per rovesciare il governo di Damasco con l’impiego del terrorismo. Il tutto sotto la copertura di formazioni paramilitari come le famigerate milizie jihadiste di Al-Nusra, nerbo del sedicente Esercito Siriano Libero: brigate armatissime e imbottite di tagliagole, alcuni dei quali provenienti dalla Libia del post-Gheddafi. Sempre da Tripoli sembra venissero anche i gas nervini usati in Siria contro la popolazione per poi incolpare e demonizzare Assad. Secondo WikiLeaks ne sapeva qualcosa l’ambasciatore americano Christopher Stevens: prima di morire nel “provvidenziale” attentato dinamitardo di Bengasi rivendicato dall’Isis, Stevens avrebbe eseguito gli ordini di Hillary Clinton, riguardo all’esportazione verso la Siria di unità terroriste e armi di distruzione di massa.
La stessa Clinton è poi stata lambita dalle polemiche del cosiddetto scandalo “Pizzagate” che ha coinvolto nel 2016 il capo della sua campagna elettorale, John Podesta, accusato dai media vicini a Trump di esser stato al centro di una pericolosa rete di pedodfilia e satanismo, specializzata in pratiche abominevoli come l’infanticidio. Wilipedia definisce “Pizzagate”  una “teoria del complotto” ormai sfatata, «ampiamente screditata da una vasta gamma di organizzazioni, tra cui il dipartimento di polizia metropolitana del distretto di Columbia». Di pedofilia (nei confronti non di bambini ma di adolescenti) si è tornato a parlare il 6 luglio 2019 con il clamoroso arresto di Jeffrey Epstein, che sempre Wikipedia definisce «imprenditore e criminale statunitense». A Epstein sono stati imputati «abusi sessuali che avrebbero visto coinvolte circa una trentina di ragazze, alcune delle quali minorenni». Dietro la motivazione dell’arresto, «traffico di minori in Florida e New York». Lo scorso 10 agosto, Epstein è stato trovato morto nella sua cella del Metropolitan Correctional Center di New York, «mentre avrebbe dovuto trovarsi dietro stretta sorveglianza». Attenzione: «Nessun video dell’accaduto è mai stato rilasciato». Suicidio di Stato, per il finanziere filo-sionista che forse sapeva troppo?
A riparlare oggi di pedofilia è Tom Bosco, proprio alla vigilia dell’arresto di Al-Baghdadi: il giornalista di “Nexus” cita fonti ancora framemmentarie, in base alle quali i marines avrebbero “liberato” oltre duemila bambini tenuti in stato di schiavitù in basi sotterranee californiane. «La notizia sembra avere un certo grado di credibilità», afferma Bosco, che parla di una grossa esercitazione della marina militare Usa: la manovra sarebbe servita da diversivo per proteggere la vera missione, affidata ad unità speciali come i Navy Seals, impegnati in basi sotterranee nell’area di China Lakes nella Tacoma Valley, tra Los Angeles e Las Vegas. L’operazione sarebbe stata «destinata a liberare oltre 2.100 bambini tenuti in prigionia in installazioni sotterraneee». Bosco parla di bambini «abusati a livelli inimmaginabili, per cose abominevoli: terrorizzati e uccisi per ricaverne l’adrenocromo», un composto chimico organico derivato dall’ossidazione dell’adrenalina. Su YouTube, voci come quella di Timothy Holmseth accreditano la “notizia”. Davvero i soldati di Trump (per la precisione la Us Navy) avrebbero improvvisamente “liberato” migliaia di baby-schiavi, da bunker dell’orrore di cui evidentemente qualcuno al Pentagono era a conoscenza? Impossibile sperare in conferme. Si tratta di voci, semmai correlarabili con l’altra “notizia”, ancora più incredibile, dei giorni segenti: l’ipotetico episodio da “Guerre Stellari” nei nostri cieli.
Bosco cita «una chiacchierata svoltasi il 22 ottobre con un collaboratore», dalla quale sarebbe scaturito «materiale tedesco emerso in quelle ore», con tanto di «immagini impressionanti». Il giornalista parla di «video girati in alcune località del mondo, lontane dai grossi centri abitati». Nei video, racconta Bosco, si indovinano «strutture enormi, non perfettamente visibili, mascherate da qualcosa che non so se definire “plasma”». Strutture volanti «comunque estese per chilometri, come minimo». Gli audiovisivi, aggiunge Bosco, mostrano lampi e “fulminazioni”. «Non riesco a decifrare cosa stia succedendo, in quel video», ammette Bosco, che però aggiunge: «Ho pochissimi dubbi, su questi filmati: sembrano autentici, genuini, non contraffatti». In attesa di approfondire le informazioni cercando di ricostruirne con precisione le fonti, Bosco riassume: «Sembra che tra il 19 e il 21 ottobre, nello spazio intorno a noi siano avvenute cose che non si vedono neanche in “Guerre Stellari”. Sembra che ci sia stato un gigantesco scontro tra due fazioni, che possiamo semplicisticamente definire come “la fazione involutiva” e “la fazione evolutiva”. Uno scontro epico, che avrebbe coinvolto mezzi e tecnologie inimmaginabili».
«Se questa storia fosse vera – aggiunge Bosco – potrebbe essere stato un capitolo decisivo della nostra storia come genere umano». In realtà, osserva il giornalista, sembra che la Terra abbia caratteristiche che la rendono «l’epicentro di vicende che noi umani non possiamo immaginare». Attenzione: «Lo scontro avrebbe avuto esito finalmente positivo per la fazione “evolutiva”, pur minoritaria dal punto di vista numerico». Come valutare simili “enormuità”, che davvero sconfinano nella fantascienza? «Se questa cosa ha un minimo di credibilità e di veridicità – ha affermato Bosco, il 22 ottobre – nei prossimi mesi e nelle prossime settimane (se non addirittura nei prossimi giorni) potremmo vedere dei segnali a livello politico, economico e geopolitico: potremmo veder accadere cose inaspettare e potenzialmente positive, anziché negative». Tempo cinque giorni, e il “re del terrore” Abu Bakr Al-Baghdadi ha cessato di essere una minaccia per il pianeta. Se era stato una semplice pedina, pur capace delle peggiori efferatezze, c’è da domandarsi cosa stia improvvisamente accadendo, “lassù”, visto che all’Isis – fino a ieri – è stato stranamente permesso di terrorizzare il Medio Oriente e anche le capitali europee.

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